Tutto sulla carta termica

La carta termica è ovunque anche se talvolta non lo notiamo: da quando al mattino presentiamo lo scontrino della colazione al bar, passando per il fax che giunge al volo in ufficio e per quella rapida strisciata staccata dalla calcolatrice elettronica, fino a quando passiamo a prendere una pizza per cena al volo e conserviamo la ricevuta del pagamento con carta di credito. Ma vediamo in dettaglio cos’è.

Come nasce e quali sono le sue caratteristiche

La carta termica è una speciale carta trattata con un’emulsione a base di sostanze sensibili al calore (modificanti), coreattivi (che permettono di scoprire la presenza di un altro elemento grazie ad una reazione chimica), pigmenti, sostanze coloranti. Utilizzatissima nell’epoca d’oro dei fax, dal momento che tutti i vecchi modelli supportavano solo tale tipo di carta, vive attualmente il suo massimo impiego con la stampa di scontrini e ricevute, ma appare quasi del tutto mandata in pensione – per ciò che attiene al ramo fax – dalla carta di comune composizione e grammatura. Il funzionamento di questo particolare tipo di carta è basato sul fatto che, all’attivazione del dispositivo di stampa, le testine si riscaldano, provocando la liquefazione del modificante, che fa sciogliere il coreattivo ed i coloranti, mescolandovi i pigmenti, per innescare il processo di stampa.

All’aspetto, la carta appare superficialmente lucida, ricoperta da una patina delicata, che è costituita dall’emulsione formata dal reattivo con il colorante (senza tale patina, al riscaldamento delle testine di stampa non si otterrebbe alcun esito di riproduzione di immagini o caratteri alfanumerici, perché non avrebbe il suo avvio alcuna reazione chimica). Unico inconveniente della stampa su questa tipologia di carta è quello di essere facilmente cancellabile: infatti l’esposizione al sole o ad altre fonti di calore può causare la cancellazione di quanto stampato, tenendo inoltre presente che comunque la stampa sbiadirebbe con l’incedere del tempo.

Applicazioni ed utilizzi

Sempre più diffuse anche in campo medico e sanitario, con riferimento alla possibilità di stamparvi esiti di esami clinici e trend di rilevazione di valori fisici, le carte termiche attualmente in circolazione sono appositamente prodotte in misure diverse, per soddisfare adeguatamente le differenti esigenze di stampa, declinandosi in formati di varia ampiezza. Mentre l’impiego di tali tipologie di carta per alimentare i fax è in radicale discesa, in ascesa si rivelano le applicazioni commerciali, ma attenzione a non considerare la carta di uno scontrino alla stregua di tutta l’altra carta, perché ciò potrebbe sollevare problemi di differenziazione.

Per la composizione del rivestimento superficiale, reattiva al calore, tale carta non deve essere assolutamente riciclata insieme alle altre tipologie di derivati della cellulosa; ricordiamo infatti che la patina di colorante ed agente di reazione, fondamentale per imprimere scritte e dati per mezzo della testina riscaldante, non fa altro che incorporare l’inchiostro alla carta, per farlo emergere se sottoposto all’azione combinata di pressione e calore. Ancora fondamentale in molti impieghi, ma spesso osteggiata da filoni di ricerca, che provano a mostrarne la pericolosità, tale carta è attualmente onnipresente nelle nostre giornate.